L'aula 3.0 è un'aula digitale, un luogo di innovazione all'interno degli istituti strutturato secondo le indicazioni del Piano Nazionale Scuola Digitale, incluso nel documento La Buona Scuola. Niente più file statiche di banchi davanti a una cattedra per lezioni frontali, ma sedie e tavoli girevoli che si possono facilmente adattare sia per percorsi tradizionali, sia per facilitare l'interazione nei momenti dedicati alle attività di gruppo.
In quest'ottica il tavolo 3.0 di Dimensione Comunità rappresenta l'unità base per l'aula digitale, con il suo piano triangolare dagli angoli smussati, ideale per congiunzione tra tavoli e per creare spazi di lavoro comuni, da completare con una serie di sedute: si può scegliere tra un'ampia gamma di proposte, tra cui la sedia impilabile salvaspazio, alla sedia bicolor che nelle diverse combinazioni possibili aggiunge vivacità allo spazio della didattica.
Anche la lavagna ha eseguito l'upgrade nell'aula 3.0: dal 2008 infatti le scuole sono state dotate di schermi interattivi come le Lavagne Interattive Multimediali (LIM), mentre i ragazzi negli zaini non portano quasi più quaderni e libri, ma tablet dal peso contenuto che vengono utilizzati sia per prendere appunti, sia per lo studio. Oltre all'arredo per le classi, sono disponibili anche una serie di proposte per i laboratori, che si possono arredare anche scegliendo combinazioni di tavolo e sgabello con seduta in faggio e integrare gli arredi con armadi a giorno e librerie o armadio contenitore perfetti per organizzare e mantenere in ordine i diversi materiali.
Nel documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per “il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale”, un cambiamento profondo che però punta comunque a lasciare intatto il rapporto umano tra docente e alunno, fondamentale per la formazione e lo sviluppo delle competenze relazionali dei ragazzi, che vengono coinvolti in ricerche collettive e lavori di gruppo.
Nell'aula 3.0 infatti gli ambienti sempre più flessibili sono pensati per favorire l'interazione grazie ad arredi funzionali e versatili, che si integrano con nuove tecnologie finalizzate a favorire il dialogo tra insegnanti e studenti attraverso modelli didattici altamente interattivi racchiusi nello slogan “non più la classe in laboratorio, ma il laboratorio in classe” promosso dal Piano Nazionale Scuola Digitale, per introdurre un approccio più dinamico e interattivo negli istituti scolastici di tutta la penisola.
Ad oggi le aule 3.0 in Italia sono 326 mila, distribuite su 33 mila plessi scolastici. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Istruzione il 70% di queste è connessa a internet, il 41,9% è dotata di lavagna multimediale e il 6,1% delle classi hanno un proiettore interattivo. A questi si aggiungono i 65.650 laboratori, con circa 7,8 per istituto, “ambienti che – come si legge nel documento programmatico - vengano associati all’innovazione e alla creatività digitale nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado, e che aggiornino la dimensione professionalizzante e caratterizzante delle scuole superiori in chiave digitale”.