I Parchi gioco inclusivi sono spazi privi di barriere architettoniche, dove sono installati giochi e strutture progettati per far sì che siano il più possibile accessibili e utilizzabili da parte di ogni bambino, anche da chi solitamente non ne ha la possibilità, come bambini con disabilità motoria lieve o media, con difficoltà deambulatorie, ipovedenti o su carrozzina. I giochi da esterno di Gruppo Dimensione Comunità possono essere modellati in base alle esigenze del cliente e dei piccoli che li utilizzeranno, realizzando strutture con rampe al posto di scalinate, pannelli sensoriali con cui poter interagire anche da seduti, così come giostre e altalene fruibili da tutti o con accessi specifici per bambini con disabilità.
Trasformare un’area verde in un parco giochi per disabili è facile affidandosi all’esperienza di Gruppo Dimensione Comunità, sfruttando anche i regolari incentivi che Regione Lombardia mette a disposizione con stanziamenti come il bando parchi gioco inclusivi.
Un’opportunità utile a migliorare strutture già esistenti, crearne di nuove o integrando scivoli e castelli con barriere, affiancandovi giochi accessibili, utili a promuovere l’integrazione anche al di fuori del contesto scolastico.
Perché è importante un parco giochi inclusivo?
Giocare è una questione serissima. Il diritto al gioco, infatti, è uno dei diritti fondamentali riconosciuti nella Dichiarazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza approvata nel 1989 dalle Nazioni Unite. Nell’articolo 31 comma 1 infatti si parla chiaramente per il bambino di «diritto al riposo ed al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e di partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica». Un diritto che è essenziale sia tutelato e riconosciuto anche ai piccoli con disabilità, che spesso vengono lasciati indietro quando si esce dal contesto protetto della scuola. Il tempo libero, infatti, può non essere strutturato tenendo conto delle necessità speciali di questi bambini: ecco perché un parco giochi inclusivo, con strutture come un trenino accessibile, un castello inclusivo o una giostra inclusiva possono fare la differenza.
Valore di un parco giochi per disabili
In quest’ottica un parco giochi per disabili costituisce un vero e proprio presidio di inclusione anche al di fuori delle scuole. Grazie a giochi accessibili a tutti, come castelli accessibili, dondoli o altre strutture ludiche, i piccoli con disabilità possono vivere il momento della socializzazione al parco con gli amichetti senza barriere e senza limiti che evidenzino la loro disabilità.
Inoltre, un parco giochi attendo alle istanze di bambini con disabilità resta sempre e comunque fruibile al 100% anche dai normodotati, costituendo anche per loro uno spazio di apprendimento alla convivenza con la differenza e la fragilità degli altri.
Bando 2023 parco giochi inclusivo
Realizzare un parco con giochi inclusivi è una scelta di attenzione alle fragilità in ambito minori, che è sostenuta e incentivata da Regione Lombardia, che anche quest’anno tra gennaio e febbraio ha istituito un bando per parchi gioco inclusivi e che periodicamente attiva questo tipo di iniziative.
Pari a 4.107.938 euro lo stanziamento complessivo per l’edizione 2023 dei contributi a favore della socializzazione e integrazione delle persone disabili, un contributo pensato per sostenere la realizzazione di progetti articolati su 4 linee di intervento: parco giochi inclusivo, percorso naturalistico accessibile, struttura semiresidenziale per disabili, servizi in ambito sportivo.
Istituito su proposta dell’Assessorato a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia, questo bando aveva l’obiettivo di «promuovere una più ampia diffusione sul territorio di interventi mirati con l’obiettivo di favorire i processi di socializzazione e di integrazione delle persone comprese quelle con disabilità motorie, sensoriali, intellettive e di altro genere».
Nello specifico la linea 1, dedicata al parco giochi inclusivo era rivolta a comuni, Unioni di Comuni e Comunità Montane con una popolazione inferiore ai 40 mila abitanti, oltre a Enti Parco di Regione Lombardia. Nello specifico del contributo previsto, i soggetti proponenti dovevano essere proprietari dell’area individuata per l’intervento ed essere in possesso dell’autorizzazione o della richiesta all’ente competente, nel caso si trattasse di un’area soggetta a vincoli.